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Libano, intenso traffico di armi per i siriani
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- Publié le jeudi 15 décembre 2011 01:47
- Écrit par Giorgia Grifoni
Nonostante i controlli, il confine nord-orientale tra i due paesi rimane il terreno d'elezione per un affare sempre più redditizio. Un contrabbando che bypassa le affiliazioni politiche in favore del denaro.
Roma, 12 dicembre 2011, Nena News. Iraq, Turchia, Libano. In Siria, le armi destinate agli oppositori del regime di Assad, entrano da tre lati su quattro. Tra il contrabbando di sigarette, generi di prima necessità e carburante, quello di Kalashnikov, M16 e RPG è sicuramente il più redditizio per i villaggi frontalieri libanesi, turchi o iracheni, popolati in gran parte da siriani. Non sono solo le armi a varcare il confine: secondo le confessioni di un trafficante libanese intervistato dalla BBC, assieme ai kalashnikov prenderebbero la via di Homs anche gruppi di salafiti, pronti a combattere accanto ai ribelli sunniti contro le forze governative. Ma in Libano, diviso come non mai sul calderone siriano tra affiliazioni di vecchia data e incubi dell’occupazione passata, non tutto può il settarismo politico. Soprattutto, non contro il denaro.
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L'Italia spende 16 miliardi per i caccia F-35. E' polemica sul programma Joint Strike Fighter
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- Publié le jeudi 15 décembre 2011 00:47
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Un solo F-35 costa 97 milioni di euro. Più della somma degli stanziamenti 2011 per il fondo per Infanzia e l'Adolescenza e di quello per le politiche della Famiglia. E l'Italia si è impegnata all'acquisto di 131 caccia. Ne avevamo davvero bisogno?
15/11/2011
F-35 Lightning II, i killer del cielo
SONDAGGIO
Sei d'accordo con l'acquisto dei cacciabombardieri?
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Libia, dalla base di Amendola pronti i Predator B senza pilota
Il lavori nell'aeroporto militare di Cameri, nei pressi di Novara, proseguono. Qui, infatti, si sta costruendo il nuovo stabilimento gestito da Lockheed Martin e da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica) destinato all'assemblaggio finale dei caccia multiruolo F-35 (Joint Strike Fighter) prodotti per l'Europa.
E proprio a Novara si è svolta, lo scorso 12 novembre, la manifestazione promossa dalle associazioni contro il programma militare che prevede l'acquisto di 131 velivoli da parte dell'Italia, per una spesa complessiva di 16 miliardi di euro.
Quanto spende l'Italia per il militare?
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- Publié le jeudi 15 décembre 2011 00:14
- Écrit par Francesco Mancuso
5 gennaio 2011
Comprendere l’esatto ammontare delle spese militari italiane è un’operazione molto complessa; a renderla difficile contribuiscono i numerosi attori istituzionali che vi partecipano e i mille rivoli da cui attingere fondi, per il corretto funzionamento del settore.
Gli attori principali che partecipano alla definizione della spesa militare italiana sono: il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), il Ministero della Difesa, il Ministero dello Sviluppo Economico, ex dicastero delle Attività Produttive, (MSE), essi costituiscono la componente politica; l’apparato militare che stabilisce i programmi sulla base di strategie che tengono conto delle così dette minacce esterne e degli obiettivi di proiezione di potenza.
Lo stanziamento complessivo, ascritto per il 2011, al Ministero della Difesa è pari a 20.494,6 mln di € (milioni di euro), in aumento di 130,2 mln di €, pari allo 0,6% del totale, rispetto al 2010. Esso si compone di più voci:
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funzione difesa, che riguarda le componenti terrestri, aeree e navali delle forze armate, ed ammonta a 14.327,6 mln di €, segnando un aumento di 32,6 mln di € pari allo 0,2% del totale rispetto al 2010;
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funzione sicurezza del territorio, che riguarda l’arma dei carabinieri per le attività che ricadono all’interno delle competenze del dicastero della Difesa, che ammonta a 5.574,6 mln di €, con un aumento di 145,2 mln di € pari al 2,6% in più rispetto al 2010;
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funzioni esterne, cioè quelle attività non direttamente collegate con i compiti istituzionali di difesa come l’approvvigionamento idrico per le isole minori o voli di Stato, ammonta a 100,7 mln di €, segnando una contrazione di 49,8 mln di €, pari al 33,1%, rispetto al 2010;
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trattamento di ausiliaria, cioè il trattamento di quiescenza del personale che ha cessato il servizio permanente ed è collocato in ausiliaria, prima che il relativo onore sia assunto dagli organi previdenziali, è pari ha 323,8 mln di €, e segna un aumento di 2.3 mln di € pari ad incremento dello 0,7% rispetto al 2010.
Al Auja: torrente prosciugato, l'acqua ora va alle colonie
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- Publié le mercredi 14 décembre 2011 16:30
- Écrit par Emma Mancini
Nemmeno una goccia: le autorità israeliane hanno costruito un generatore con cui pompare l’acqua dalla sorgente e inviarla alle colonie della Valle del Giordano. La fonte di Al Auja prima serviva Gerico.
Al Auja, 13 dicembre 2011, Nena News (foto di Emma Mancini) – Abdallah guarda fisso il canale vuoto. Stupito, nervoso, quasi rassegnato. In questa bella giornata di sole non si aspettava di trovarsi di fronte il torrente dell’infanzia sua e di tanti bambini palestinesi completamente prosciugato. Accanto al canale senza più una goccia d’acqua, sta un’immensa pompa israeliana protetta da reti elettrificate.
“Al Auja era una sorgente, da cui partiva il torrente”, spiega Abdallah Awudallah, 29 anni, del villaggio di Ubbedyia nel distretto di Betlemme. Ha accompagnato un gruppo di internazionali alla scoperta della Jordan Valley, delle sue risorse d’acqua rubate e delle sue terre confiscate. E il tour avrebbe dovuto concludersi alla sorgente di Al Auja. Ma di acqua nella sorgente non ce n’è più.
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Israeli Troops Demolish Palestinian Homes - Video
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- Publié le mercredi 14 décembre 2011 06:55
- Écrit par Haitham al-Katib
24/11/2011
Twenty people, including six children find themselves without shelter, after the demolition of three homes, Beit Hanina, Jerusalem