Dossier
Corte di New York: “Anp paghi 218 milioni di dollari per vittime americane degli attentati”
- Details
- Category: Europa, Usa, etc
- Published on Thursday, 05 March 2015 20:25
- Written by NENA-News, Michele Giorgio
24 feb 2015
Secondo la corte statunitense, sia Olp che Ap hanno sostenuto gli attentati compiuti dai membri del movimento islamico Hamas e delle Brigate dei martiri al-Aqsa tra il 2002-2004. La cifra da pagare sarà nei fatti di 650 milioni di dollari: secondo la legge anti-terrorismo statunitense i danni sono automaticamente triplicati
AGGIORNAMENTO 24 febbraio 2015 ore 17:00
La corte federale di New York ha stabilito ieri che le autorità palestinesi dovranno pagare 218 milioni di dollari di danni alle vittime e a i feriti americani di sei attentati compiuti in Israele tra il 2002 e il 2004.
Palestina chi?
- Details
- Category: Italia
- Published on Thursday, 05 March 2015 19:36
- Written by Tommaso Di Francesco, Michele Giorgio
27.2.2015
Il governo Renzi, la Camera, quasi tutti i partiti — ad eccezione di Sel e M5S -, con straordinaria doppiezza non hanno mancato l’occasione di portare sul palcoscenico delle istituzioni italiane una pessima sceneggiata sul riconoscimento simbolico della Palestina. Che, è bene ricordarlo, non è contesa, ma occupata militarmente. Si trattava di una decisione senza alcun effetto concreto ma dall’indubbio valore politico e simbolico, già presa senza particolari sussulti dai parlamenti di Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo, dallo stesso Europarlamento e dal governo svedese.
AIPAC delegates: Stand with Israel, not Netanyahu
- Details
- Category: Opposizione israeliana
- Published on Thursday, 05 March 2015 11:10
- Written by Don Futterman
Haaretz, 02.03.2015
Almost four years ago, 450,000 Israelis took to the streets because they could not afford the cost of living in Israel. The 294-page State Comptroller’s report issued last week, which warns that Israel’s middle class is in danger of collapsing, blames the housing crisis squarely on Netanyahu, who spent six years building homes for West Bank settlers, while apartment prices inside Israel rose by a whopping 36 percent. Much of Netanyahu’s Israel is poor. More than 1.6 million citizens live below the poverty line, including 756,000 children, according to the National Insurance Institute. According to UNICEF, Israel ranks fourth in child poverty in the developed world. Still, Netanyahu always finds money for settlements.
Read more: AIPAC delegates: Stand with Israel, not Netanyahu
ISRAELE. Una colata di cemento elettorale
- Details
- Category: Politiche israeliane
- Published on Wednesday, 04 March 2015 21:25
- Written by Michele Giorgio
27 feb 2015
Boom di appalti per case per coloni nei Territori. Intanto il premier israeliano si prepara a volare al Congresso per attaccare l’accordo sul programma nucleare iraniano voluto da Obama.
– il Manifesto
Gerusalemme, 27 febbraio 2015 – Il governo israeliano conta di costruire in Cisgiordania 48 mila dei 279 mila appartamenti previsti dai progetti che tiene pronti nei cassetti. Altre 15 mila unità abitative saranno edificate nella zona araba (Est) di Gerusalemme, non certo per gli abitanti palestinesi.
BANKSY. Per non dimenticare Gaza
- Details
- Category: Gaza
- Published on Tuesday, 03 March 2015 22:12
- Written by Michele Giorgio
28 feb 2015
In incognita, come sempre, il writer più famoso al mondo ha firmato quattro graffiti e girato un video tra le macerie di Gaza, sei mesi dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. «Se ci disinteressiamo del conflitto tra i forti e i deboli, ci mettiamo dalla parte dei forti, non siamo neutrali».
Gerusalemme, 28 febbraio 2015, Nena News – È tornata in Palestina la bambina attaccata ai palloncini che vola in alto per superare il Muro costruito da Israele in Cisgiordania. A sei mesi esatti dal cessate il fuoco tra Hamas e Israele, Banksy, invisibile come sempre, ha lasciato il suo segno per dirci che non dobbiamo dimenticare Gaza, che dobbiamo schierarci con l’oppresso perchè dichiararsi neutrali significa mettersi dalla parte del’oppressore. Per questo viaggio tra le macerie della Striscia, dove il più famoso writer del mondo ha dipinto quattro graffiti, Banksy ha scelto, attraverso il video che ha girato, di presentarsi come una sorta tour operator per invitare il mondo a «scoprire Gaza, una nuova destinazione fuori dai circuiti turistici che gli abitanti amano così tanto da non lasciarla mai e sono sorvegliati da vicini amichevoli». Si tratta del progetto più politico mai realizzato dall’artista britannico. Il primo graffito lasciato a Gaza è ispirato a “Il pensatore” di Auguste Rodin. Banksy lo ha realizzato sui resti di un muro e si intitola “Bomb damage”. In un altro si scorgono bimbi su una giostra, nel terzo una gatta con un vistoso fiocco roso al collo che dice al mondo che «si sta perdendo la bellezza della vita». Una scritta di colore rosso su un muro bianco infine afferma: «Se ci disinteressiamo del conflitto tra i forti e i deboli, ci mettiamo dalla parte dei forti, non siamo neutrali».