... ha approvato l'Ordine del Giorno che vedete [sotto], dopo aver soppresso le parti scritte in rosso. Così conciato, l'OdG va benissimo a Netanyahu ed ai più estremisti degli italo-israeliani italiani, alcuni dei quali di fatto sedevano nel Consiglio Comunale ( di sinistra?!!) milanese, ed hanno imposto la loro volontà ai "miti" (e privi di proprie idee al riguardo) consiglieri della maggioranza, a cui si sono uniti per l'occasione quelli della minoranza. Quindi, nel Consiglio Comunale di Milano, come nelle decisioni del Governo nazionale, alcuni, un piccolissimo numero, di nostri concittadini impone la proprio volontà a tutti gli altri chiudendo gli occhi alla realtà della persecuzione durissima ed ignobile  a cui sono sottoposti i Palestinesi nella loro terra di Palestina da parte dei conquistatori israeliani.

 Ma quando si decideranno gli italiani a rendersi conto che non sono i Palestinesi a dover espiare in modo così atroce le colpe degli Europei, di quasi tutti gli Stati Europei, commesse contro gli Ebrei che non sono affatto rappresentati dallo Stato di Israele, sempre più illiberale, colonialista e razzista? La Shoah è un crimine europeo, commesso da europei contro europei, e questi si sono scaricati la coscienza assassina facendo pagare le loro colpe, aiutati dagli USA, ai palestinesi a cui hanno tolto la terra, la casa, la libertà e dignità umana.
Giorgio Forti, membro di Ebrei Contro l'Occupazione ( ECO)

 

 

CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 SETTEMBRE 2015

 

 

INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA ANITA SONEGO

CAPOGRUPPO SINISTRA PER PISAPIA – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

 

PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE SUL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA

 

 

Signor Presidente, so che i poteri del Consiglio Comunale sono limitati e non riguardano la politica estera del nostro paese.

Ma questo consiglio, che rappresenta la “capitale economica e morale dell’Italia” è consapevole di potere e dovere chiedere che il Parlamento italiano si allinei a quanto deciso il 17 dicembre dello scorso anno dal Parlamento Europeo.

In quella data, infatti, fu votato, a grandissima maggioranza (489 voti a favore e 88 contro) il riconoscimento dello stato della Palestina.

E’ da oltre 45 anni che i territori palestinesi sono sotto l’occupazione israeliana. In quei territori continuano a sorgere quelli che vengono chiamati “insediamenti” (ora che sono colonie a tutti gli effetti), insediamenti dicevo illegali.

Come è illegale il muro in cemento armato alto 8 metri di oltre 700 chilometri, lungo più di tre volte del famigerato e tanto vituperato “muro di Berlino” e capostipite di tanti muri che stanno sorgendo, purtroppo anche in questi giorni, in vari paesi del nostro continente.

Nonostante di tanto in tanto si levino critiche contro questa costruzione che separa villaggi, terre coltivate, ed isola le popolazioni.

Nonostante che il Papa, nel suo viaggio in quei luoghi abbia sostato, in meditazione, davanti a quella barriera che lo sovrastava, proprio pochi giorni fa si è dato avvio ad un nuovo muro nella valle del Cremisan distruggendo i famosi oliveti e vigneti della locale popolazione cristiana che si troverà separata dal convento dei salesiani che storicamente è un loro punto di riferimento.

Ma è superfluo ricordare ora l’embargo sulla striscia di Gaza che ha preceduto e seguito l’attacco militare del 2014 che oltre alla devastante distruzione ha causato più di 2000 morti.

In questi giorni in cui molti si chiedono il perché di quanto sta avvenendo in Medio Oriente, voglio ricordare che la situazione della Palestina è una delle cause di quella che un tempo si chiamava “instabilità” del Medio Oriente che ora è diventato luogo di guerra che sta provocando l’inumano esodo di persone verso l’Europa.

Ricordo le numerosissime risoluzioni ONU, in particolare la 242 e la 338 che da sempre non vengono rispettare né fatte rispettare (si possono facilmente leggere sui siti web).

Il 22 novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvava all’unanimità, tra l’atro, il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati nel recente conflitto.

Il 21/22 ottobre 1973 (risoluzione 338) il Consiglio di Sicurezza ribadisce che deve essere attuata la risoluzione 242 (stiamo ancora aspettando!).

Mi chiedo, come molti, perché queste risoluzioni non siano mai state applicate né imposte (ricordo che il mancato rispetto di una risoluzione ONU avvallò la I° guerra del Golfo).

Non auspico che per rispettare la risoluzione 242 sia da mettere in atto né una guerra come quella contro l’Iraq né alcun atto di violenza o di forza.

Credo invece che sia moralmente oltre che politicamente doveroso mettere in atto ogni azione utile al rispetto del diritto internazionale continuamente violato.

Un piccolo gesto è stato compiuto oltre che dal Parlamento Europeo da 139 paesi dopo che il 29 novembre 2012 lo Stato di Palestina è stato ammesso quale membro osservatore alle Nazioni Unite ed è dal 5 agosto che, davanti al Palazzo di Vetro, tra le altre, è stato innalzata la bandiera palestinese.

E’ ben piccola cosa, quindi ciò che questa mozione chiede: un atto simbolico, non violento, un atto che indica la via per la realizzazione della legalità e della giustizia internazionale ancora disattese.

Non solo chiede, signor Presidente, ma impegna il Sindaco e la Giunta affinché il Parlamento italiano venga a conoscenza dell’auspicio di questo consiglio comunale.

Noi auspichiamo che il governo italiano riconosca lo Stato di Palestina.

Niente di ideologico, niente di rivoluzionario!

Un atto che in un mondo “civile” non dovrebbe essere nemmeno necessario.

Aldilà delle diverse appartenenze politiche questo consiglio comunale riconosce il diritto internazionale che i popoli possano avere i propri stati.

E’ tutto qui. E noi crediamo che il popolo palestinese questo diritto lo debba avere.

 

La mozione è stata trasformata in ordine del giorno e approvata dal Consiglio Comunale

 

Presenti 33 consiglieri

24 favorevoli

9 contrari: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito Radicale e Ruggero Gabbai (PD)

Non ha partecipato al voto la Lega Nord.

 

Di seguito il testo presentato lo scorso 12 febbraio.

Le parti scritte in rosso sono state soppresse dopo un accordo con il Partito Democratico e SEL al fine di raggiungere lo scopo di approvazione finale che invita il Sindaco e  la Giunta verso il  Parlamento Italiano


                                                                                                         Milano, 12 febbraio 2015

 

ORDINE DEL GIORNO

 

Il Consiglio Comunale di Milano,

 

considerato che

 

·      l'occupazione militare israeliana dei territori palestinesi è in atto da oltre 45 anni;

·      l'espandersi continuo degli insediamenti colonici illegali nei territori occupati di Cisgiordania e Gerusalemme est, insieme alla costruzione del muro di annessione e alla distruzione di case e all'espulsione di palestinesi, nonché il protrarsi dell'embargo sulla Striscia di Gaza, che ha preceduto e seguito l'attacco militare dell'estate 2014 con oltre duemila vittime, compromettono di fatto qualsiasi sforzo per l'attuazione del processo di pace;

 

preso atto

 

delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU, in particolare le risoluzioni n. 242 e n. 338;

 

considerato inoltre

 

·      l'estremo deterioramento della situazione in Medio Oriente, e in particolare la continua violazione da parte del governo israeliano della Convenzione di Ginevra;

·      il diritto dei palestinesi ad uno Stato sovrano, sicuro e democratico;

 

ritenuto urgente che

 

·      la comunità internazionale adotti nuove iniziative per contribuire al rispetto del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite;

·      tutti i popoli del Medio Oriente abbiano diritto alla pace e alla sicurezza e che ciò possa essere garantito a lungo termine solo attraverso una pace giusta e duratura basata su:

 

1.     il rispetto del diritto internazionale e la piena e completa applicazione delle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;

2.     il ritiro delle forze di occupazione e lo smantellamento degli insediamenti;

3.     il riconoscimento del diritto al rientro dei rifugiati in applicazione della risoluzione 194 delle Nazioni Unite e la liberazione dei prigionieri politici palestinesi;

 

visto che

 

·      il 17 dicembre 2014 il Parlamento Europeo a grandissima maggioranza (489 sì, 88 no) ha riconosciuto lo stato della Palestina;

·      ad oggi ben 139 Paesi, fra cui molti europei (Svezia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Spagna e Portogallo),hanno votato la medesima risoluzione secondo quanto previsto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, con Gerusalemme est quale sua capitale;

·      lo Stato di Palestina è stato già ammesso alle Nazione Unite il 29 novembre 2012 in qualità di membro osservatore;

 

auspicando che il Governo Italiano riconosca lo stato di Palestina

 

 

INVITA

 

 

Il Sindaco e la giunta affinché di questo auspicio ne sia a conoscenza il Parlamento Italiano che è chiamato ad esprimersi in merito ed a promuovere iniziative concrete di sensibilizzazione e di informazione presso la cittadinanza a sostegno dei diritti del popolo palestinese e per la risoluzione equa del conflitto in atto.