il Manifesto, 28.10.2015

Forse qual­cuno ricor­derà che anni fa (era il 2001) l’allora mini­stro per le Infra­strut­ture Pie­tro Lunardi disse che biso­gna con­vi­vere con la mafia.

La dichia­ra­zione, anche se pen­sata, rap­pre­senta secondo me una spe­cie di lap­sus, nel senso che svela qual­cosa che il sog­getto non avrebbe voluto far inten­dere e che invece tutti allora ave­vano ben inteso, e cioè che, nel ten­ta­tivo di spie­gare che la Grandi Opere non devono fer­marsi solo per­ché c’è la mafia, in realtà, in un eccesso di sicu­rezza di sé (tipico degli impu­niti) ha ten­tato di far dige­rire la mafia all’opinione pub­blica, nel momento in cui le Grandi Opere dove­vano partire.

Ana­lo­ga­mente, secondo me, Ben­ja­min Neta­nyahu in un eccesso di sicu­rezza di sé, o di azzardo poli­tico, ha fatto un lap­sus dichia­rando che non Hitler ma il Mufti di Geru­sa­lemme fu il respon­sa­bile della Shoah.

Molti osser­va­tori hanno fatto notare che nell’urgenza della lotta poli­tica, già altre volte Bibi l’ha spa­rata grossa, ma dopo quest’ultima bat­tuta che in barba a ogni evi­denza sto­rica, vuole riscri­vere la sto­ria su cui lo stesso Stato di Israele è nato, il gio­chino misti­fi­ca­to­rio di por­tare avanti una spie­tata occu­pa­zione invo­cando intanto il ruolo di vit­tima, non regge più, a lui della Shoah non gliene può impor­tar di meno, è solo il gio­chino per far dige­rire all’opinione pub­blica l’occupazione; ora però la com­me­dia è diven­tata una farsa, la maschera è caduta.

Ma per me c’è di più: tra la poli­tica di occu­pa­zione por­tata avanti da tutti i governi israe­liani dal 1967 ad oggi e gli ebrei della dia­spora (quale io sono) vi è un con­flitto di inte­ressi, per­ché il gioco sporco israe­liano fatto in nome delle vit­time della Shoah tende a far con­fon­dere, a sovrap­porre ebrei e Stato di Israele e con­tem­po­ra­nea­mente genera indi­gna­zione che a volte sfo­cia in vero odio, con la grossa dif­fe­renza che gli ebrei della dia­spora sono una mino­ranza nei vari stati in cui vivono, sono quindi vul­ne­ra­bili (lo abbiamo visto in Fran­cia), men­tre Israele è uno Stato che, in quanto tale, fa una sua poli­tica di Stato, ha la bomba ato­mica e tutte le armi più potenti e avan­zate che rien­trano nel cal­colo del gioco che fa.

Lo si dica dun­que una volta per tutte: Israele rap­pre­senta per gli ebrei di tutto il mondo un problema.