(Testo di Bruno Segre

Fonte: Gli asini)

https://it.jcall.eu/2018/03/25  Israele, un disastro che incombe) ( Note in rosso di Giorgio Forti)

Sionismo: corruzione di un’idea

Per molti progressisti “sionismo” è diventata una parolaccia. Non mi stupirei, per esempio, se qualche lettore de “Gli asini” abbandonasse subito la lettura di un articolo che comincia, come farò io, difendendo l’idea del sionismo. La colpa è di chi ha reso questo concetto il contenitore di un nazionalismo scriteriato, razzista e antidemocratico, come proverò a dire fra un po’. Ma è anche colpa di chi, poco abituato ad affrontare i problemi complessi, si accontenta di ricorrere agli stereotipi e ai luoghi comuni, dimostrando poca libertà di pensiero e scarsa autonomia critica.

14 aprile 2018

Se non fosse un saggio serio ed importante, non mi dedicherei a commentarlo. Lo commento perché penso che possa portare elementi di riflessione importanti a ECO. E’ una mia risposta (parziale, affrettata) a Giorgio Canarutto, i cui ideali mi sembrano lontani dai miei. Ma basterebbe, forse, una seria discussione collettiva (che ECO ha tanta paura ad affrontare, da sempre) per capirci meglio. ECO non discute. ECO è divisa e non pianifica attività perché non ha una base comune chiara. ECO sopravvive male e con tante opinioni che non escono fuori.

04/03/2018

 

Care/i  amiche/i,

Vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà a Olivia Zemor ed a tutti voi per il processo penale intentato contro di lei dall'Unione delle Comunità Ebraiche di Francia.

Roma, 14 aprile 2018

Esprimo la mia opinione in quanto ebreo italiano, della Rete ECO, Ebrei contro l’Occupazione Israeliana. Sono un ebreo anti – sionista, difendo le ragioni dei palestinesi.

rproject

 

recensione a: Ilan Pappé Ten Myths About Israel London: Verso 2017, pp. 171

 

Un paese che si basa sulla pulizia etnica e sulla colonizzazione permanente non può essere definito democratico. In verità nessuna entità statuale ove é in atto una colonizzazione a scapito della popolazione autoctona é definibile come democratica: si veda il caso dell’Australia ove fino al 1967 gli aborigeni, già violentemente decimati durante il diciannovesimo secolo, non venivano nemmeno contati nei censimenti. Eppure l’Australia era considerata una fiorente democrazia, il che significa che il termine è perfettamente malleabile a piacere senza un valore universale.