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- Written by Ben Ehrenreich
- Category: Dissidenza ebraica
The Nation, December 24, 2017
Ahed Tamimi is escorted at a military court near Jerusalem, December 20, 2017. (AP Photo / Oren Ziv)
Israeli settlers had confiscated a spring in the valley between the village and the settlement of Halamish, and Nabi Saleh had joined a handful of other villages that chose the path of unarmed resistance, marching to protest the occupation every Friday, week after week [....] They kept racking up losses, and kept marching, every Friday, to the spring. They almost never got close. Most Fridays, before they reached the bend in the road, soldiers stopped them with tear gas and sundry other projectiles. The army came during the week too, usually before dawn, making arrests, searching houses, spreading fear, delivering a message that got clearer each time: your lives, your homes, your land, even your own and your children’s bodies—none of it belongs to you.
Read more: Ahed Tamimi Has Become the Symbol of a New Generation of Palestinian Resistance
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- Written by Michele Giorgio
- Category: Dissidenza ebraica
January 10, 2018
Parla Ariel Gold, direttrice di Code Pink, una delle 20 organizzazioni legate al movimento del Bds inserite nella lista nera annunciata domenica dal ministro israeliano degli affari strategici Gilad Erdan
Foto tratta dal sito di Code Pink (http://www.codepink.org)
il Manifesto
Gerusalemme, 10 gennaio 2018, Nena News – Ha risposto subito alla nostra mail Ariel Gold, direttrice di Code Pink, organizzazione statunitense di donne che si batte contro la guerra e il militarismo americano. Da anni Code Pink porta avanti una campagna incessante contro l’impiego dei droni e di denuncia dell’uccisione di migliaia di civili in Asia e Medio Oriente da parte degli Usa nella cosiddetta “guerra al terrorismo”. In Medio oriente Code Pink chiede giustizia, libertà e diritti umani per i palestinesi sotto occupazione israeliana. «Siamo sconvolti ma non sorpresi – scrive Ariel Gold al manifesto – del rilascio da parte di Israele di una lista nera di organizzazioni che sostengono il movimento Bds per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni in nome dei diritti dei palestinesi». Gold è una ebrea e la sua famiglia vanta una storia antica e importante – è una discendente del rabbino Joseph Karo autore nel XIV secolo del “Shulchan Aruch” – ma è anche un’antisionista e oppositrice delle «politiche repressive di Israele nei confronti dei palestinesi». Un anno fa, racconta, mentre a Hebron denunciava la condizione di migliaia di palestinesi nella zona H2 della città fu aggredita da alcuni coloni israeliani che le urlarono di «andare ad Auschwitz».
Read more: OPINIONE. «Israele precipita nel razzismo e nell’estremismo di destra»
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- Written by Noa Landau and Allison Kaplan Sommer
- Category: Jewish Voice for Peace
Haaretz, 07/01/2018
Members of Jewish Voice for Peace protest in Washington, on July 21, 2014 Atheer Ahmed Kakan / Anadolu Age
The left-wing organization Jewish Voice for Peace has been placed on a BDS blacklist being compiled by Israel, the Strategic Affairs Ministry confirmed on Saturday, following a report by the Israel Television News Company.
Read more: Israel Says Jewish Voice for Peace on BDS Blacklist, Activists Will Not Be Allowed Entry
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- Written by Giorgio Forti
- Category: Rete-ECO
13.12.2017
The Nationalist drift of the contemporary world seems unstoppable. The theory of national identity, which originated in Europe during the French Revolution and which transformed the King’s subjects into Citizens with rights and obligations, also -perhaps unconsciously- supplied the theoretical basis for the creation of a new idol: the Nation.
Read more: National States, personal identity and Democratic Freedoms.
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- Written by Marco Ramazzotti Stockel
- Category: Rete-ECO
la Repubblica, 27 novembre 2017

ROMA - La Rete Italiana degli Ebrei Contro L’Occupazione chiede ai Governi dell’Unione Europea e, in particolare, al Governo italiano, di assumere una posizione forte contro la politica di Israele, che persegue una persecuzione etnica attraverso espulsioni pianificate dei Beduini che vivono nei villaggi di Ein el-Hilweh e Al Maleh, nel Nord della Valle del Giordano. Tutto questo per realizzare la costruzione di una città ebraica, su terra localizzata nella parte della West Bank, conosciuta come Area C, ora sotto completo controllo israeliano, sia amministrativo che di sicurezza.
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