11 mag 2015

Ieri sera la partenza dal porto di Goteborg di Marianne, la nave svedese parte della Freedom Flotilla III che tenterà di rompere il blocco navale sull’enclave palestinese. A bordo 5 membri dell’equipaggio e 8 attivisti a tratta, con un carico di attrezzature mediche e di pannelli solari

Roma, 11 maggio 2015, Nena News - E’ salpata ieri sera dal porto svedese di Goteborg Marianne, la nave che guiderà la terza Freedom Flotilla diretta a Gaza con l’obiettivo di rompere il blocco imposto da Israele 8 anni fa. Il peschereccio, acquistato da Ship to Gaza Svezia e Ship to Gaza Norvegia, percorrerà circa 5 mila miglia nautiche fermandosi man mano nei porti europei – quelli finora resi noti sono Helsingborg, Malmo e Copenhagen –  prima di giungere nella Striscia carica di attrezzature mediche e pannelli solari.

The New York Times, May 13, 2015

JERUSALEM — The Vatican announced Wednesday that it would soon sign a treaty that includes recognition of the “state of Palestine,” lending significant symbolic weight to an intensifying Palestinian push for international support for sovereignty that bypasses the paralyzed negotiations with Israel.

13 mag 2015

 Grossa perdita per la ISDS, accusata da attivisti  e sindacalisti di avere lavorato con le dittature centroamericane degli anni Ottanta. Adesso i comitati pro Palestina puntano a far cancellare anche i contratti con il Comitato Olimpico

Roma, 13 maggio 2015, Nena News – Per la compagnia di sicurezza israeliana ISDS sfumano 2,2 miliardi di dollari, ma il BDS mette a segno un grosso successo in Brasile, dove il governo ha escluso la compagnia dagli appalti per le Olimpiadi del 2016. E non è l’unico risultato ottenuto degli attivisti della campagna mondiale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele (BDS) nel Paese sudamericano: alla fine del 2014, infatti, lo Stato brasiliano di Rio Grande do Sul cancellò un contratto con l’azienda israeliana di armi Elbit System per lo sviluppo di un centro di ricerca aerospaziale.

May 2015

The proposed Act explicitly aims to protect Israel’s illegal settlements from accountability measures, despite the fact that the EU and the UN consider Israeli settlements to be illegal under international law.