27/6/2017

Lo scenario più probabile di un nuovo conflitto nella regione è tra Hezbollah e Stato ebraico. I “lavori di manutenzione” della barriera di confine con il Libano che Israele avvierà tra qualche giorno rischiano di innescare il secondo round della guerra combattuta nel 2006

Alture del Golan

 – Il Manifesto

Il rischio di una nuova guerra è sempre più elevato malgrado l’acqua gettata sul fuoco della tensione dal ministro della difesa Lieberman.

22/6/2017

In un rapporto dell’8 giugno, il segretario generale dell’Onu Guterres si sofferma sull’aumento progressivo di contatti tra Tel Aviv e i miliziani. Un legame già riferito dagli Osservatori delle Nazioni Unite nel Golan

L'ex ministro israeliano della difesa Moshe Yaalon

L’ex ministro israeliano della difesa Moshe Yaalon

Roma, 22 giugno 2017, Nena NewsIl segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha recentemente espresso le sue preoccupazioni riguardo ai contatti tra i militari dell’esercito israeliano ed i miliziani appartenenti ai diversi gruppi jihadisti che si trovano nella parte meridionale della Siria (provincia di Deraa) e nelle Alture del Golan. In un recente report realizzato dall’ONU (8 Giugno), Guterres si è soffermato sull’aumento progressivo di contatti tra le due parti, come è stato verificato dagli Osservatori ONU dislocati nel Golan.

23/3/2017

Il tentativo fallito di Tel Aviv di attirare a sé la Russia, i convogli di Hezbollah, le forze dell’Isis a Palmira: gli ultimi giorni hanno riacceso un conflitto sopito

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Roma, 23 marzo 2017, Nena News – “Il governo di Tel Aviv continua ad aumentare  la tensione lungo il confine con la Siria ed il Libano”. Così titolava tre giorni fa il quotidiano Al Akhbar, dopo l’abbattimento di un drone israeliano sulle Alture del Golan. A pochi giorni dal bombardamento, da parte dei jet israeliani, di una base militare siriana a Palmira ed alla successiva risposta della contraerea di Damasco, non diminuiscono i segnali di un possibile aggravarsi della situazione.

11/5/2017

Tel Aviv fa sapere che non interromperà le attività militari. A preoccupare il governo di Netanyahu è la presenza, legittimata dall’accordo, di truppe iraniane al confine sud

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Roma, 11 maggio 2017, Nena News – Un rapporto della Sicurezza Israeliana, pubblicato sul quotidiano Maariv, afferma che “le decisioni assunte ad Astana rappresentano un inutile tentativo per la soluzione del conflitto in Siria”. “Israele – continua il documento – nonostante l’entrata in vigore dell’accordo, non lo osserverà e continuerà con i suoi raid aerei contro attività considerate terroristiche nei suoi confronti”.

Haaretz, Apr 9, 2017


An Israeli soldier stands guard on the Israel-Syria border, August 21, 2015. AFP
Even before Thursday’s missile strike launched by U.S. Sixth Fleet destroyers at a Syrian air base on the order of President Donald Trump – and it is still too early to determine whether this has any long-term effect on the course of the civil war in Syria, and the involvement of the superpowers there –
Prime Minister Benjamin Netanyahu started discussing the establishment of two buffer zones in southern Syria: one between Israel and Syria, and the other between Syria and Jordan. Both are meant to be on the Syrian side of the border and without any Israeli presence (Barak Ravid, Haaretz, April 7).