I morti sono almeno 56. I civili sono stati scambiati per uomini dell’Isis in fuga dalla zona di Manbij. I “ribelli moderati” decapitano un ragazzino di 13 anni

Swamp Fox in flight

 – Il Manifesto

Roma, 20 luglio 2016, Nena News – Almeno cinquantasei vittime ieri, altre 21 tra domenica e lunedì. Gli aerei americani decollati dalla base Nato di Incirlik, in Turchia, riaperta dal presidente Erdogan dopo il fallito golpe, per non aggravare la tensione già alta con l’Amministrazione Obama, hanno preso di mira di nuovo Tukhar Kabir, nei pressi di Manbij, tra Raqqa e Aleppo, compiendo una strage.

Il governo Netanyahu adotta, in apparenza, una posizione di basso profilo e gli analisti non si sbilanciano. Ma a Tel Aviv non dispiacerebbe sul versante siriano del Golan una “fascia di sicurezza” sotto il controllo di una “entità amica”, ossia le forze anti Bashar Assad

A destra Kamal Labwani, rappresentante dell'opposzione siriana l'altro giorno in visita alla Knesset israeliana

A destra Kamal Labwani, rappresentante dell’opposzione siriana l’altro giorno in visita alla Knesset israeliana

 - Il Manifesto

Gerusalemme, 16 febbraio 2016, Nena NewsIl tema è la Siria. Cosa accadrà e cosa Israele si aspetta o proverà a fare oltre ai raid che compie con la sua aviazione. Efraim Inbar, direttore del Centro “Besa” di Tel Aviv, specializzato in studi strategici e vicino al governo Netanyahu, non si sbilancia, aggira le nostre domande.

Mustafa Badreddine è stato colpito martedì durante un raid compiuto dall’aviazione dello Stato ebraico nei pressi dell’aeroporto di Damasco, ha riferito la tv  al Mayadeen vicina al movimento sciita libanese che, da parte, sua ha solo confermato la sua uccisione in Siria. Silenzio di Israele

Mustafa Badreddine (foto Ap)

Mustafa Badreddine (foto Ap)

Roma, 13 maggio 2016, Nena NewsIsraele ha ucciso Mustafa Badreddine, il comandante militare di Hezbollah, con un attacco aereo compiuto martedì scorso dalla sua aviazione nei  pressi dell’aeroporto di Damasco. A comunicarlo è stata qualche ora fa la tv d’informazione al Mayadeen vicina al stesso movimento sciita libanese.  Da parte sua Hezbollah  per ora ha solo confermato l’uccisione del suo capo militare avvenuta in Siria. Con Badreddine sarebbero morti anche due alti ufficiali iraniani.

La denuncia di medici e media indipendenti: tra i 18-20mila profughi costretti a vendere i propri organi per qualche migliaio di euro. Ma il mondo parla di soluzioni politiche che non esistono

Rifugiati siriani nel campo di Baharka nel Kurdistan iracheno (Foto: Chiara Cruciati/Nena News)

Rifugiati siriani nel campo di Baharka nel Kurdistan iracheno (Foto: Chiara Cruciati/Nena News)

 – Il Manifesto

Roma, 17 maggio 2016, Nena News – A Yasser un rene lo hanno preso al Cairo. In cambio ha avuto 3mila dollari, briciole per sopravvivere nella fuga dalla Siria in guerra. Era scappato poco prima da Homs, per ritrovarsi senza soldi in Egitto: «Non avevo denaro, non riuscivo a trovare un lavoro. La mia sola scelta era vendere il rene sinistro. La peggiore decisione della mia vita».

Il premier israeliano ha smentito così le voci secondo cui Tel Aviv sarebbe favorevole alla cessione del “suo” territorio ribadendo che il vero difensore “dell’Eretz Yisrael” è lui

Netanyahu

Roma, 18 aprile, 2016, Nena News – “Le Alture del Golan resteranno sempre nelle mani d’Israele”. A dichiararlo è stato ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la consueta riunione di inizio settimana che l’esecutivo di estrema destra ha avuto però questa volta, per la prima volta, proprio nel Golan. Come ci ha abituato in questi anni, il premier non ha usato troppi giri di parole per esprimere le sue intenzioni: “Israele non si ritirerà mai da qui. Ci sono due semplici fatti che devono essere ammessi: il primo è che qualunque cosa ci sarà al di là della frontiera [in Siria, ndr], il confine non cambierà. Il secondo è che dopo 50 anni è giunta l’ora che la comunità internazionale riconosca le Alture del Golan sotto la sovranità israeliana”.