Middle East Eye, 13 November 2015

 

Last month Afek, an Israeli subsidiary of Genie Energy, a US oil company, announced that it had found considerable reserves of oil under the Golan.

Sabato a Vienna si apre il tavolo del negoziato di pace sulla Siria. Intanto resta il mistero sul bombardamento israeliano di ieri vicino a Damasco

Golan

Roma, 12 novembre 2015, Nena News – La Casa Bianca ha definito “immotivato e controproducente” il suggerimento del premier israeliano Benjamin Netanyahu di riconoscere l’annessione delle Alture del Golan.

 

L’Isis è stato in grado di aprire altri fronti, di colpire nel cuore dell’Europa e in Libano. Nella capitale austriaca si discute di una soluzione al conflitto, ma resta da sciogliere il nodo sul futuro di Assad

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Roma, 14 novembre 2015, Nena News – Gli attentati di Parigi mettono pressione (e hanno esclissato dai media)  sul negoziato di Vienna sulla Siria, iniziato oggi con venti tra potenze locali e internazionali e fazioni attive nel conflitto sedute al tavolo delle trattative per discutere di una soluzione che appare ancora lontana. Nessuno si aspetta una svolta dall’incontro, ma i quasi 130 di morti per mano dell’Isis in Francia hanno riaperto il fronte europeo, all’indomani di una altro grave attentato, sempre a opera dei jihadisti, a Beirut (oltre 40 morti), nel quartiere di Hezbollah che combatte al fianco delle truppe di Assad in Siria. E da più parti si chiede un’accelerazione.

Haaretz, Nov. 15, 2015

 

Washington just wanted to get the chemical weapons out and protect Israel; it didn’t worry about a refugee crisis as a possible source of terror attacks.

 

 

On Thursday more than 40 civilians were killed and hundreds wounded in a cruel terror attack in a south Beirut neighborhood, the Hezbollah stronghold. The threshold of condemnation over that attack was much different, and no one was counting on the West to change its stance afterward.

Mosca non limiterà in alcun modo la libertà di azione dell’aviazione dello Stato Ebraico e non favorirà “postazioni filo iraniane” a ridosso del Golan occupato da Israele. La Russia inoltre non consegnerà a Damasco i suoi sofisticati sistemi di difesa antiaerea e impedirà che le sue armi vadano a Hezbollah

Il presidente russo Putin e il premier israeliano Netanyahu (Foto: Marc Israel Sellem/POOL/FLASH90)

Il presidente russo Putin e il premier israeliano Netanyahu (Foto: Marc Israel Sellem/POOL/FLASH90)

 – Il Manifesto

Gerusalemme, 22 settembre 2015, Nena News – Benya­min Neta­nyahu torna sod­di­sfatto da Mosca. Ha otte­nuto più o meno quanto cer­cava dall’incontro di ieri con Vla­di­mir Putin. Il pre­si­dente russo ha accet­tato un “mec­ca­ni­smo” volto a pre­ve­nire con­flitti tra i due Paesi. Ha assi­cu­rato che l’accresciuto impe­gno mili­tare di Mosca in Siria è fina­liz­zato solo ad assi­stere l’alleato Bashar Assad.