Haaretz, Apr. 9, 2017

 

If his Tomahawks saved even one Syrian child, dayenu, it would be enough. That’s already more than his predecessor did. But we must spoil the party, it’s premature and over the top. The Nobel Peace Prize can wait.

March 4, 2017

Fighters of ISIS terrorist organization in Syria, occupying large areas on the al-Yarmouk refugee camp, in Damascus, have executed, among others, four Palestinian refugees, and issued orders to its gunmen to execute any person who raises a Palestinian flag.

17/2/2017

Gli Stati Uniti ammettono l’uso di uranio impoverito in raid del 2015. Intanto ad Astana il dialogo si chiude senza un accordo sulla tregua

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Roma, 17 febbraio 2017, Nena News – Ieri l’atteso vertice di Astana, il secondo promosso da Russia, Turchia e Iran, è stato archiviato senza grossi risultati. Un accordo definitivo sul cessate il fuoco non è stato raggiunto. Secondo fonti sentite dal quotidiano Asharq al-Awsat, il comunicato finale avrebbe dovuto contenere un protocollo – redatto dai russi – che però governo e opposizioni non hanno firmato: procedure per individuare eventuali violazioni della tregua e misure per prevenirle, accanto a sanzioni verso i responsabili.

10/3/2017

Il premier israeliano ieri era Mosca, per la terza volta in poco più di un anno, per persuadere il presidente russo ad impedire che Tehran stabilisca basi militari permanenti nel sud della Siria e forse una base navale sul Mediterraneo

foto Ria Novosti

foto Ria Novosti

 – Il Manifesto

Gerusalemme, 10 marzo 2017, Nena NewsBenyamin Netanyahu non ha scelto a caso di partire per Mosca durante la festività ebraica dei Purim. Questo ricorrenza ha permesso al primo ministro israeliano, di fronte al presidente russo Putin, di fare un parallelo tra la narrazione biblica del libro di Ester, sul  pericolo corso dagli ebrei in Persia e il brutale Aman che aveva decretato il loro sterminio, e l’Iran di oggi che, ripete ad ogni occasione Netanyahu, intenderebbe eliminare lo Stato ebraico.

21/1/2017

Lo stato ebraico teme che Damasco possa restaurare l’autorità al periodo precedente la guerra civile siriana. Tel Aviv, in particolare, guarda con preoccupazione al Golan dove i gruppi “ribelli” da lei precedentemente sostenuti potrebbero essere sostituiti dalle truppe di al-Asad, dai Pasdaran iraniani e da Hezbollah

Raid israeliano a Mezzeh. (Fonte foto: media della difesa nazionale siriana)

Raid israeliano a Mezzeh. (Fonte foto: media della difesa nazionale siriana)

Roma, 21 gennaio 2017, Nena News – É passato poco più di un mese dalla caduta di Aleppo e dal ritiro delle milizie “ribelli” legate al Fronte Jabhat Fatah Al Sham (ex Al Nusra) ed alla galassia dei gruppi salafiti ad esso affiliati. Rimane, però, ancora vivo il dibattito in Israele riguardo la sconfitta dell’”opposizione jihadista moderata” al regime di Bashar Al Assad.