The abysmal turnout for parliamentary elections is further proof that President Sisi is building a regime without mass democratic support

Egypt

      Middle East Eye

Roma, 20 ottobre 2015, Nena News – Egypt’s ongoing parliamentary elections – farcical in every sense, with a turnout so far of only 2 percent – are further proof that Egypt is witnessing the solidification of a quasi-authoritarian system of government, not a democratic revival.

Energia. La scoperta di un imponente giacimento di gas naturale davanti alle coste egiziane manda in fumo i piani di dominio energetico di Tel Aviv nel Mediterraneo orientale

eni

 – Il Manifesto

Gerusalemme, 1 settembre 2015, Nena News – Ampia­mente annun­ciato, il crollo in Borsa delle com­pa­gnie respon­sa­bili dello sfrut­ta­mento dei gia­ci­menti israe­liani di gas Tamar e Levia­than, è pun­tual­mente avve­nuto ieri e si è tra­sci­nato die­tro tutto il set­tore ener­ge­tico. Era ine­vi­ta­bile dopo l’annuncio fatto dome­nica dall’Eni della sco­perta, al largo della costa egi­ziana, del più grande gia­ci­mento di gas natu­rale nel Medi­ter­ra­neo. Annun­cio giunto, peral­tro, pochi giorni dopo la con­ferma del ral­len­ta­mento ben oltre le pre­vi­sioni della cre­scita eco­no­mica israe­liana. Senza dimen­ti­care le ten­sioni e le pro­te­ste andate avanti per mesi per le deci­sioni prese dal governo Neta­nyahu in merito allo sfrut­ta­mento dei gia­ci­menti di gas, sfa­vo­re­voli ai con­su­ma­tori locali e mirate a fare la for­tuna dei giganti dell’energia e delle casse dello Stato.

04 lug 2015

L’attacco, che non ha provocato danni né feriti, è stato rivendicato dalla “Provincia del Sinai”, gruppo affiliato allo Stato Islamico. I jihadisti spiegano che è una ritorsione per il sostegno offerto da Tel Aviv alle truppe egiziane


Miliziani della “Provincia del Sinai”


Roma, 4 luglio 2015, Nena News – Due razzi, sparati dalla Penisola del Sinai, hanno colpito ieri la regione di Eshkol [sud d’Israele, ndr] senza causare danni materiali né vittime. Un gruppo affiliato allo Stato Islamico (Is) – “la Provincia del Sinai” – ha rivendicato su Twitter l’attacco nella “Palestina occupata” [Israele, ndr]. Il motivo? L’aiuto (presunto) offerto da Tel Aviv alle forze armate egiziane mercoledì scorso quando i jihadisti hanno attaccato almeno 10 checkpoint dell’esercito nel nord del Sinai uccidendo più di 70 soldati (il Cairo parla solo di 17 vittime tra le sue fila). Non un attacco, dunque, contro “l’entità sionista” perché “forza occupante in Palestina”. Almeno in questa fase, la lotta per “la liberazione di Gerusalemme” non è tra le priorità dei gruppi jihadisti (come più volte dimostrato nei fatti dall’Is e dai qa’edisti di an-Nusra)