Dr.ssa Paola BASILONE

                                                                                      a mezzo fax  06 69797399

 

       Signora Prefetto,

con la presente, riteniamo  doveroso portare la S.V. a conoscenza di quanto segue:

come ella probabilmente già saprà, il 28 febbraio u.s. è stato impedito ad Ann Wright, personalità straniera di notorietà internazionale appositamente venuta  nella nostra Città, di tenere la prevista sua conferenza nella sala della Piccola Protomoteca al Campidoglio; il successivo 14 marzo sono state  impedite la proiezione del film "The Wanted 18" e la rappresentazione dello spettacolo teatrale "Mi chiamo Rachel Corrie", intitolato alla pacifista statunitense uccisa schiacciata da un bulldozer condotto da un militare israeliano a Rafah il 16 marzo del 2003 mentre tentava di frapporre il suo corpo alla manovra distruttiva in corso della casa di una famiglia palestinese: questi spettacoli si sarebbero dovuti tenere al Cinema Aquila; il 15 marzo è stata cancellata la programmazione, sempre al Cinema Aquila,   dei film "This Is My Land… Hebron" e "The Salt of This Sea" ed impedita  al Palladium quella del film "3,000 Nights". Sia la conferenza che gli spettacoli avevano attinenza con la "questione palestinese" ed erano stati programmati a tempo debito in spazi gestiti da istituzioni pubbliche, quali Comune, Municipi, Università: ciononostante, all'ultimo momento   è venuta meno la disponibilità di ognuno di questi spazi.

Quanto avvenuto costituisce una manifesta e flagrante violazione dell'articolo 21 della Costituzione repubblicana che garantisce la libera espressione delle opinioni, con ciò menomando gravemente l’agibilità democratica della nostra Città.

Ci rivolgiamo perciò a lei, signora Prefetto, nella sua qualità di massimo rappresentante a livello locale del Governo della Repubblica, perché tuteli il nostro diritto di manifestare liberamente, tanto più in spazi connessi a istituzioni pubbliche, il nostro pensiero, nelle modalità in cui ciò è sempre avvenuto, ossia nel rispetto, che ci è abituale, delle modalità stabilite dalle Leggi vigenti.

Non vogliamo e non possiamo credere che nella Capitale d'Italia non possa essere espresso il pensiero di chi ritiene che anche il popolo palestinese abbia il diritto di vivere in libertà e dignità sulla propria terra, secondo quanto stabilito dalle Risoluzioni dell'ONU. Diversamente, ad averla vinta sarebbero soltanto la prevaricazione, la discriminazione e l'intolleranza di soggetti ai cui interessi e voleri la Repubblica italiana si mostrerebbe inauditamente succube. Ciò che, in uno Stato democratico, chiaramente non può darsi.

La invitiamo, altresì, a voler disporre gli accertamenti necessari ad appurare da chi e come provengano i lamentati, ripetuti impedimenti, anche al fine di prevenire il ripetersi di simili gravi episodi.

Al fine di fornirle ogni altro possibile ragguaglio e ascoltare le assicurazioni che, confidiamo, vorrà darci, le

chiediamo

infine vivamente di incontrarla al più presto.

Attesa la gravità delle circostanze qui denunciate, riteniamo inoltre necessario informare di questa nostra lettera l'opinione pubblica, divulgandola alle agenzie di stampa.

In attesa di cortese riscontro, porgiamo i nostri distinti saluti.

 

Archivio  Audiovisivo del Movimento Operaio   Democratico; Arci, Roma; Associazione Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese; AssopacePalestina; BDS Roma; Casa  Internazionale delle Donne; Centro ItaloPalestinese di Scambi Culturali VIK, Gaza; Donne in Nero, Roma; Ebrei contro l’Occupazione;Gazella onlus; Giuristi Democratici; Pax Christi, Roma; Per non Dimenticare Gaza;  Rete Ism Italia; Rete Radié Resh; Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese; Spazio Comune Cinema Aquila; Un Ponte per …; Unione Sindacati di Base; US Citizens for Peace & Justice; Women's International League for Peace and Freedom – Italia.    

 

Roma, 17 marzo 2017