12 maggio 2017

Coordinamento a Sostegno dei Prigionieri  Politici Palestinesi  in Sciopero della Fame

 

Comunicato stampa

 

Lo sciopero della fame del prigionieri politici palestinesi, iniziato il 17 aprile per richiedere il rispetto dei più elementari diritti  il cui rispetto  la IV Convenzione di Ginevra impone alle “potenze occupanti”, è giunto al 25.mo giorno senza che il Governo Israeliano abbia preso in considerazione le richieste di chi sta compromettendo la propria salute,  con rischio a lungo andare della vita, per rivendicare <dignità e giustizia>.

Per impedire i  temuti  infausti esiti   del prolungarsi dello sciopero, il Governo israeliano vuole ricorrere all’alimentazione forzata e non desiste nemmeno di fronte alla posizione  delle organizzazioni dei medici, sia  israeliane - Medici per i Diritti Umani​ di​ Israel​e​ (PHRI),L'IMA -  sia internazionali - Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC),  Associazione Medica Mondiale (WMA) - concordi nel considerare e condannare l’alimentazione forzata come una tortura. Lo afferma con chiarezza l’IMA nelle sue Linee Guida:  < L'alimentazione forzata è equivalente alla tortura e ogni medico ha il diritto di rifiutare di alimentare chi è in sciopero della fame contro la sua  volontà>.

Secondo quanto riferito il 4 maggio scorso  dal canale 2 della televisione israeliana,  il Servizio carcerario israeliano(IPS) starebbe  prendendo in considerazione di ​far venire medici​ dall'estero per imporre l’ alimentazione forzata  ​ai prigionieri palestinesi.

Di fronte a questa   situazione   grave  la solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame sta aumentando  da per tutto,  in particolare nel mondo del lavoro. Si sono schierati al loro fianco la Confederazione Sindacale Internazionale, che rappresenta 181 milioni di lavoratori organizzati nei sindacati nazionali di 163 nazioni e la  Cgil, Cisl, Uil, che hanno diffuso un comunicato congiunto  nel quale <esprimono il loro sostegno e la loro solidarietà alle iniziative pacifiche e non violente in corso in Palestina e in molte città di ogni parte del mondo per chiedere alle autorità israeliane  l’immediato rispetto dei diritti umani fondamentali per i prigionieri palestinesi, in sciopero della fame >.

Inspiegabile appare quindi  l’inerzia del Governo Italiano che per altro, avendo il nostro  Stato   sottoscritto la IV Convenzione di Ginevra, ha  l’obbligo non solo di rispettarne il dettato, ma anche di <farlo rispettare> dagli altri Stati contraenti, quale Israele è.  

Invitiamo per tanto le forze politiche presenti in Parlamento a chiedere al Governo di   intraprendere  immediatamente un’ intensa azione diplomatica nei confronti del Governo Israeliano perché risponda positivamente alle giuste richieste dei prigionieri in sciopero.

La violazione dei diritti umani da parte di uno Stato, l’israeliano, che mena vanto di essere l’unica democrazia del Medio Oriente  è inaccettabile e compromette seriamente la possibilità di riportare la pace nell’area.

Il coordinamento a sostegno dei prigionieri politici palestinese in sciopero della fame.

 

Roma 12. Maggio 2017

 

                        c/o Un Ponte per…. Piazza Vittorio 132 00185 Roma

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