Comunicato Stampa

 Oggi 24 maggio a Vercelli si è concluso il processo istruito contro due giovani Alessandro Jacassi e Sergio Caobianco che nel luglio del 2014 avevano -come loro stessi hanno ammesso -  affisso uno striscione sulla cancellata della sinagoga di Vercelli recante la scritta “Stop bombing Gaza, Free Palestine, Israele assassino” in seguito all'attacco militare di Israele contro Gaza noto come Margine Protettivo. Lo striscione è stato affisso nella notte del 17 luglio a ridosso dell'uccisione di 4 bambini che giocavano a pallone sulla spiaggia di Gaza La presidente della Comunità ebraica di Vercelli ha sporto denuncia contro i due giovani identificati dalla telecamera di sorveglianza, accusandoli di propaganda di idee basate sulla discriminazione e istigazione all'odio razziale.

In una memoria scritta i due giovani hanno affermato: “Il nostro gesto non ha nulla a che vedere con il razzismo” e più avanti “ Lo Stato di Israele e le scelte perpetrate dal suo governo sono cosa per noi distinta dal popolo ebraico e contestare il governo israeliano non vuol dire attaccare il popolo ebraico.”

Il processo si è svolto in un periodo caratterizzato da numerosi interventi in Italia delle Comunità ebraiche spalleggiate dall'Ambasciata israeliana volte a impedire dibattiti nelle aule universitarie o proiezioni di film in solidarietà con il popolo palestinese che fra pochi giorni dovrà subire il cinquantesimo anniversario dell'occupazione israeliana.

Dopo quattro udienze il processo è arrivato alla conclusione finale con l'assoluzione piena degli imputati “perché il fatto non sussiste”, mentre il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 mesi degli imputati con le attenuanti generiche.

Questo processo assume una rilevante importanza in quanto è la prima volta che dinanzi alla denuncia alla magistratura di una Comunità ebraica contro la manifestazione di un pensiero critico nei confronti dello Stato di Israele si arriva a una sentenza assolutoria facendo cadere le accuse di istigazione all'odio razziale e di propaganda di idee basate sulla discriminazione.

 

24 maggio 2017