Nuvole, 17 aprile 2016

 

E’ normale che nei periodi di crisi economica (e quindi sociale) prolungata la democrazia sia in pericolo. Lobbies tradizionalmente potenti vedono pencolare le basi del loro potere (è il caso, qui e ora, delle banche toscane, tanto per fare un esempio); e altre meno potenti sgomitano per avere più spazio. Nasce allora facilmente una coalizione fra gruppi di potere e politici ambiziosi che propone la riduzione della democrazia a favore di un’oligarchia [....]

Gli attivisti protestano perché le autorità accademiche avrebbero negato loro un’aula in cui si sarebbe dovuto svolgere un incontro sulla Nakba, la “catastrofe” del popolo palestinese

Pal

Roma, 17 maggio 2016, Nena News – Vietato parlare di Nakba all’università di Torino. E’ quanto denunciano i promotori della campagna “Studenti contro il Technion”, gli studenti e le studentesse di “Progetto Palestina” e di “Noi restiamo Torino”. In una nota, gli attivisti fanno sapere di aver richiesto un’aula universitaria per poter svolgere al Campus Einaudi una conferenza sulla Nakba con il professore Joseph Halevi. Ma la risposta da parte dell’università sarebbe stata negativa “per ben due volte” nonostante la richiesta venisse fatta “correttamente” e sicuramente non ci fosse un problema di disponibilità di aule”.

Illustrissimo Presidente, nella celebrazione della Liberazione dell'Italia e del mondo intero dal Nazifascismo, sento il dovere di comunicare a Lei, che rappresenta la Repubblica Italiana nata dalla Resistenza Antifascista, un documento ( allegato) che la Associazione della quale faccio parte, Ebrei Contro l'Occupazione (ECO), ha reso pubblico già l'anno scorso, e di nuovo quest'anno.

Il passo indietro della giornalista ed ex parlamentare italiana, nominata ambasciatore di Israele a Roma, rappresenta il fallimento parziale della strategia del primo ministro di imporre alla comunità internazionale diplomatici con legami stretti con il movimento dei coloni ebrei in Cisgiordania

fiamma

 – Il Manifesto

Gerusalemme, 12 maggio 2016, Nena News – La rinuncia, forzata, di Fiamma Nirenstein all’incarico di ambasciatore di Israele a Roma rappresenta una sconfitta, almeno parziale, per la strategia del premier Netanyahu di imporre alla comunità internazionale “diplomatici” provenienti dal movimento dei coloni ebrei nei Territori palestinesi occupati. Ottenere il riconoscimento dei coloni e della colonizzazione è un impegno ideologico e politico prioritario per il premier e i suoi ministri. Perché volto a spostare la questione della colonizzazione e dell’occupazione di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est dal tavolo della legge internazionale a quello della tradizione religiosa e della sicurezza nazionale.

Nuvole, 17 aprile 2016

 

Alla base della crescita smisurata delle diseguaglianze tra un’esigua minoranza sempre più ricca e la stragrande maggioranza della popolazione impoverita, della crisi occupazionale, del meccanismo del debito nel quale sono avvitati gli Stati, ci sono decisioni politiche. Non solo d’intervento in questioni monetarie e bancarie, oppure di deregolamentazione a favore di grandi gruppi industriali e lobbies, ma anche scelte di omissione.