AURDIP, |

Campagna italiana per la revoca degli accordi con il Technion |Traduction JPP pour l’AURDIP |Actualités

  • le lancement de la campagne Stop Technion exhorte à suspendre toute collaboration avec cet institut technique de Haïfa ;
  • l’initiative italienne s’inscrit dans la tendance qui monte chez les universitaires du monde entier en prenant position pour les droits palestiniens ;
  • l’Italie est en Europe l’un des partenaires clés d’Israël dans les domaines militaire et académique ;
  • pour la première fois, une association académique italienne va débattre de l’appel palestinien pour les Boycott, Désinvestissement et Sanctions.

8 feb 2016

 

Durante i nove giorni nei quali Giulio Regeni è rimasto vivo nelle mani dei suoi torturatori, un gran numero di persone, con vari livelli di responsabilità, all’interno della catena di comando che da Al Sisi portava giù fino a chi gli ha spezzato l’osso del collo, e poi ha buttato i suoi resti in quel fosso della periferia del Cairo, sapevano chi fosse e dove fosse. Qualcuno ha sequestrato Giulio Regeni extragiudizialmente, qualcuno gli ha presumibilmente estorto informazioni con la tortura, qualcuno ha avuto interesse a tenerlo in vita per nove giorni e infine deciso che dovesse morire. Qualcuno ha ritenuto più opportuno che il corpo fosse ritrovato invece di farlo sparire per sempre. Tutte queste persone fanno parte di un’organizzazione criminale nota che chiamiamo “Terrorismo di Stato”. Quando il Terrorismo di Stato è applicato da governi amici, non necessariamente dittatoriali, come fu per il GAL spagnolo, si chiude sempre un occhio.

Un’iniziativa senza precedenti l’appello di 168 professori e ricercatori che chiedono la cessazione delle collaborazioni tra atenei italiani e quelli israeliani, a partire dal Technion di Haifa 

Il Technion di Haifa

Il Technion di Haifa

Roma, 30 gennaio 2016, Nena News – Un’iniziativa senza precedenti in Italia, nel mondo accademico e culturale del nostro paese. Sono 168 gli accademici e le accademiche di oltre 50 università e istituti di ricerca italiani ad aver firmato l’appello che chiede il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane.

il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2016

 

Il Technion ha un rapporto “attivo e durevole”, documentano i promotori, con l’esercito e l’industria militare israeliana. È lì che è stato prodotto il Caterpillar “D9”, un bulldozer controllato “in remoto” e usato per demolire le case dei palestinesi. L’istituto collabora con le maggiori aziende produttrici di armi in Israele, come Elbit Systems, la stessa che ha fabbricato i droni “utilizzati dall’esercito per colpire deliberatamente i civili in Libano nel 2006, a Gaza nel 2008-2009 e nel 2014 e fornisce le apparecchiature di sorveglianza per il Muro dell’apartheid”. L’università israeliana, inoltre, “forma i suoi studenti di ingegneria affinché lavorino con aziende che si occupano direttamente dello sviluppo di armi complesse”. Per fare un esempio, la stessa Elbit Systems ha stanziato circa mezzo milione di dollari in borse-premio per gli studenti del Technion che si specializzino in questo tipo di ricerche – senza contare gli incentivi accademici – altro esempio – di cui hanno goduto gli studenti che hanno partecipato all’operazione Piombo Fuso, nel 2008-2009.

 

da http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/29/israele-168-accademici-italiani-boicottano-istituto-tecnologico-technion-di-haifa-contribuisce-a-colonizzare-la-palestina/2418097/

PRESS RELEASE

January 20, 2016

Operation Dove expresses solidarity with the three activists from Ta'ayush and B'tselem, arrested by the Israeli forces in the past ten days. Two of them were caught by Israeli forces last night with a raid in their homes.