Haaretz, Jan 4, 2018

Israel is demonstrating how well it has internalized the origins of totalitarianism and put them at the heart of its control over millions of “non-persons” in that faraway place that is barely 10 kilometers from here – that void referred to in the legal language invented by Israel as “the region.”

Haaretz, Jan 1, 2018

 

Most Palestinians, in contrast, aren’t Israeli citizens, and for those who are, their citizenship is both Class D and conditional. There is always legislation in the pipeline that will further reduce their status. And the Palestinians who aren’t citizens don’t count at all, because they have no right to vote. It’s always possible to imagine and plan for their expulsion from this land, not merely their arrest.

Anche stretti alleati di Washington, come Egitto e Giordania, dipendenti dai dollari americani, hanno approvato la risoluzione di condanna della dichiarazione di Donald Trump su Gerusalemme

003Gerusalemme-La-spianata-delle-moschee

Roma, 22 dicembre 2017, Nena News – Le minacce fatte da Donald Trump e dall’ambasciatrice statunitense all’Onu, Nikki Haley – “Ci ricorderemo di voi”, “Ci segneremo i nomi”, sono solo alcuni degli avvertimenti rivolti ai Paesi membri delle Nazioni Unite– sono servite a ben poco ieri.

Haaretz, Dec 26, 2017

Interior Minister Arye Dery at a government meeting on April 9, 2017 Ohad Tzoygenberg

In a democratic country, citizens shouldn’t have to fear being stripped of their citizenship and law-abiding people shouldn’t have to fear routine encounters with government agencies.

Netanyahu e Trump la proclamano capitale indivisibile di Israele. Ma è spaccata in due: un ovest che si disinteressa totalmente dei palestinesi e un est arabo che protesta e cerca di sopravvivere

Gerus

 – Il Manifesto

Gerusalemme, 18 dicembre 2017, Nena News – Situato alle spalle della centrale via Giaffa e di fronte agli uffici del ministero dell’interno che rilasciano i visti di soggiorno, al negozio e studio fotografico della signora Lilia non mancano i clienti. «Qualche volta va bene, altre meno. Questo è il commercio», commenta la donna. Poco più avanti israeliani e turisti affollano i caffè di tendenza. L’atmosfera è serena. È una giornata come le altre nella zona ovest, ebraica, di Gerusalemme ma a poche centinaia di metri la tensione è alta. Mai come in questi giorni Gerusalemme conferma di essere una città divisa, spaccata in due, malgrado i proclami di unità sotto la sovranità israeliana. Superando il Municipio già appaiono le mura della città vecchia e Porta Nuova.