6 maggio 2016

per vedere la situazione degli anni 1942-45 nel mandato britannico di Palestina bisogna vedere anche con gli occhi degli umani di allora: i palestinesi ( come i nepalesi, Gurka o Takurì, gli indiani, gli africani delle varie colonie inglesi) venivano arruolati nell'esercito britannico attratti dalla paga del soldato che spesso era per loro un modo di uscirre dalla fame e anche mandare un po' di soldi a casa. Per gli ebrei di Palestina, che erano immigrati,(alcuni, pochi, già figli di immigrati) europei, soprattutto dall'Europa orientale e dalla Germania, il problema dell'andare volontari contro  il nazifascismo poteva realizzarsi solo nell'esercito britannico, e la cosa veniva trattata a livello della dirigenza dell'Ishuv, diretto da Ben Gurion ed i suoi collaboratori. Le resistenza di Churchill ad accettarli come unità combattente autonoma che tu menzioni era dovuta al fatto che Ben Gurion ed i suoi avevano appoggi e simpatie nella società britannica a tutti i livelli, e Churchill non voleva una società autonoma nella società inglese, da buon nazionalista che era. Mentre i volontari palestinesi non avevano simili appoggi e protezioni, e la loro cultura era ben lontana da quella europea. I "volontari" palestinesi arabi ( molto più numerosi di quelli ebrei) erano comandati da ufficiali britannici, e non avevano, per la maggior parte, una visione politica generale di quel che stava accadendo. Gli ebrei di quella che si vuole oggi chiamare la "brigata ebraica" erano anche comandati da ufficiali inglesi, ma avevano anche loro ufficiali "inglesi" a livello dei gradi bassi tra gli ufficiali, e comunque costituivano un gruppo coeso.

Quello che ricordo personalmente, ed ho letto dopo, è che questi militari ebrei-palestinesi non hanno avuto alcun rapporto con la Resistenza italiana. Certo invece c'erano ebrei italiani nella Resistenza, come tutti sapete bene ( lo stessi Primo Levi è stato catturato dai fascisti repubblichini mentre stava raggiungendo un gruppo partigiano in Val D'Aosta. Altri nomi li conoscete: Emanuele Artom e Giorgio Segre di Torino, molti altri): Gli ebrei italiani nelle brigate partigiane non volevano affatto esser distinti perchè ebrei dai loro compagni non ebrei. Quelli che io ho conosciiuto erano laici: comunque la religione non era affatto un carattere distintivo tra i partigiani. Anche i partigiani che erano, personalmente, cattolici, si trovavano anche in brigate Garibaldi, che di solito ( non sempre) avevano un commissario politico ( comunista), che tuttavia aveva l'incarico ( salvo casi di indisciplina), di essere molto simpatetico con i partigiani chiaramente cattolici. Dove io ho vissuto in quel periodo, prov. di Reggio Emilia c'era la 145a brigata Garibaldi, distaccamento Fratelli Cercvi, tra Reggio ed il Valico di Cerreto. C 'era un gruppo delle "Fiamme Verdi", comandato da Dossetti,( futuro deputato alla Costituente, espulso dalla Democrazia Cristiana nel 1953 per le sue idee socialiste sulla struttura della società): ebbene, questo gruppo che riceveva più abbondanti lanci di armi e munizioni dagli aerei alleati che non le brigate Garibaldi, condivideva i rifornimenti con i garibaldini. E si accordava anche su azioni militari con essi e quelli di una brigata Matteotti, pure in zona.
Non ricordo di alcun contatto con gli ebrei di Palestina  ( la "brigata ebraica"), che ha combattuto lungo l'Adriatico con la divisa inglese e la stella di David sulle spalline. Ma ne abbiamo sentito parlare dopo la guerra.
Quindi, non dire, Ugo, "che bisogno c'era di una brigata tutta di ebrei" erano un gruppo sociale ben distinto dai palestinesi arabi (anche se gli uni e gli altri sotto Mandato Britannico), alcuni forse anche per religione, la maggior parte probabilmente per lo stesso motivo per cui tu non vai tutte le sere a cena con gil afgani od i curdi che vivono in Lombardia!
Spero di essermi fatto capire: gli uomini e le donne non vivono con lo spirito sempre occupato da ideologie che pretendono tutto: (per fortuna, dico io!), ma della comunanza quotidiana di vita, di problemi spiccioli e maggiori da risolvere.