A: JVP Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Dear Rebecca Vilkomerson,

 

We are a group of Italian Jews against the occupation of the Palestinian land by the State of Israel, and obviously against the Israeli policies related to this. We are active for the peaceful coexistence of Jews and Palestinians in the land between the Jordan river and the Mediterranean sea, which implies the same rights, freedom and independence for all people, whatever their ethnic origin and their religion. We created our association, Ebrei Contro l’Occupazione (Jews Against The Occupation) in 2001. We oppose, just as well, the mainstream stance of the Italian Jewish Communities: the most uncritical Jewish nationalism, which supports Israel whatever it does.

14 agosto 2015

 

A  papa Francesco, Casa Santa Marta, 00120 Città del Vaticano

 

Caro papa Francesco,

 

Siamo stati molto colpiti dalla notizia apparsa sul settimanale Famiglia Cristiana il 2 luglio 2015: in un articolo a firma di Luigi Grimaldi si affermava l’utilizzo di una bomba al neutrone nella guerra dello Yemen da parte di aerei con le insegne Saudite, ma di fatto “appartenenti ad Israele”, secondo l’autore dell’articolo. L’articolo era accompagnato da un video che (se autentico) rappresenterebbe l’esplosione di una bomba atomica, con il caratteristico “ fungo atomico”.

HaKeillah, maggio 2015

lo status degli altoatesini in Italia è giudicato esemplare, ma se anziché essere poche centinaia di migliaia fossero dieci milioni è evidente che l'autonomia di cui godono sarebbe improponibile. Quindi la costruzione di uno stato ebraico e democratico implica o la soluzione "due popoli due stati" oppure l'espulsione (o l'apartheid) dei palestinesi dei territori; e forse anche di quelli di Israele. [...]

aprile, 2015

Ricorre quest’anno il 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Noi celebriamo con gioia la fine nel 1945 della mortale oppressione in Italia ed in Europa, e con commosso ricordo celebriamo coloro che hanno combattuto e sofferto e dato il meglio di sé stessi, anche la vita, per ripristinare in Italia e nel mondo le condizioni per una vita fraterna e civile. Tra tutti costoro non distinguiamo per nazionalità: ci è grato ricordarli tutti, italiani, sovietici, jugoslavi, europei occidentali di tutte le nazioni, americani del Nord e del Sud, donne e uomini di tutto il mondo.