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- Scritto da Giorgio Forti
- Categoria: Rete-ECO
20.3.2016
Una presa di posizione, che sottopongo alla vostra considerazione:
E' evidente, in tutto l'Occidente e non solo, la deriva verso regimi illiberali che sopprimono la libertà: libera espressione di idee, giudizi etici e politici. La campagna contro il BDS ne è un esempio lampante, e bisogna opporvisi. Il BDS è uno strumento non violento di lotta politica e tutti hanno il diritto di proporlo e praticarlo. Il boycott, eventualmente proposto, contro la compagnia aerea israeliana El Al ne sarebbe un esempio tipico ( vedete il primo link): il personale di volo di una linea El Al fa propaganda per la politica razzista di Israele.
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- Scritto da Pierre Stambul
- Categoria: UJFP
9 mars 2016
La guerre menée par l’État d’Israël contre le peuple palestinien n’est ni raciale, ni religieuse, ni communautaire : c’est une guerre coloniale.
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- Scritto da Simona Sermoneta
- Categoria: Rete-ECO
Roma, 26 febbraio 2016
Carissimi compagni, carissime compagne,
vi ringrazio di cuore per l'invito. Speravo di potervi raggiungere per portarvi, di persona, un caloroso saluto in nome della rete ECO – rete Ebrei Contro l'Occupazione, di cui faccio parte.
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- Scritto da Brigitte, Sarah et Pierre
- Categoria: UJFP
UJFP, 8 janvier 2016
Quelques chiffres : 200000 habitants à Hébron (250000 dans les districts). 25000 réfugiés dans deux camps et 30000 autres dans le reste de la ville. 700 colons dans la vieille ville, fanatiques et armés. Et 2000 soldats pour les "protéger". Pour les seconder dans leurs agressions seraient plus juste. En tout 20000 colons dans le district d’Hébron, la plus grosse colonie étant Kiryat Arba. Depuis le début octobre, 55 Palestiniens ont été tués dans le district d’Hébron.
Leggi tutto: Compte-rendu d’un voyage en Palestine (2ème semaine)
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- Scritto da Paola Canarutto e Giorgio Forti
- Categoria: Rete-ECO
19 Feb 2016
Onorevole Presidente del Consiglio, Onorevole Ministro degli Affari Esteri, Onorevole Federica Mogherini,
La Comunità Europea, e l’Italia indipendentemente dalla CE, stanno cedendo alle richieste di Israele di accettare che beni prodotti nei Territori Palestinesi Occupati vengano esportati da Ditte Israeliane nella Comunità Europea contrassegnati come prodotti in Israele. Vi facciamo osservare che tale indicazione è illegale, perché è illegale l’occupazione militare da parte di Israele delle terre palestinesi di Cisgiordania occupate militarmente nel 1967. In tal senso si sono espresse molte volte le Nazioni Unite, che hanno richiesto a Israele di ritirarsi dalla Cisgiordania occupata. Contravvenendo a questo, e contro il Diritto Internazionale. Israele non solo continua da quasi 50 anni l’occupazione militare, ma ha insediato nei Territori Occupati più di 600mila coloni israeliani, sequestrando terre di proprietà palestinese e cacciandone gli abitanti. I beni prodotti su quelle terre non possono quindi assolutamente essere considerati prodotti in Israele, e non hanno diritto alle condizioni di favore fatte dalla CE ad Israele.
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