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- Scritto da Editorial – Raya al Youm
- Categoria: Politiche palestinesi
27/2/2017
The election of Yihya Sinwar as leader of Hamas in the Gaza Strip inaugurates a phase in Hamas’s history in which it is likely to be closer to the ‘resistance axis’ of Iran and Hizbollah. This is already causing some panic in Israel writes the online newspaper al Raya al Youm
Yahya Sinwar
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- Scritto da NENA-NEWS
- Categoria: Politiche palestinesi
13/2/2017
Arrestato nel 1988 per aver ucciso due soldati, la stampa israeliana lo descrive come “integralista” contrario a qualunque compromesso con Israele. Blitz dei militari in Cisgiordania: 25 arresti tra ieri sera e oggi. La Commissione ministeriale sulla legislazione, intanto, ripropone la “legge sui muezzin”
Il nuovo leader di Hamas Yahya Sinwar (a destra)
Roma, 13 febbraio 2017, Nena News – Il movimento islamico palestinese Hamas ha da oggi un nuovo leader nella Striscia di Gaza: Yahya Sinwar. Sinwar (55 anni) è descritto dalla stampa israeliana come un “integralista”: condannato da Tel Aviv a 4 ergastoli nel 1988 con diversi capi d’accusa (tra cui l’uccisione di due soldati dello stato ebraico), è stato liberato nel 2011 grazie all’intesa che ha portato al rilascio del soldato Gilad Shalit e di oltre 1.000 prigionieri palestinesi.
Leggi tutto: GAZA. Yahya Sinwar, nuovo leader di Hamas nella Striscia
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- Scritto da Dr. Saeb Erekat
- Categoria: Politiche palestinesi
Haaretz, May 15, 2016
Israeli historian Tom Segev described in eloquent, yet raw detail the pillaging of Palestinian homes at the hands of the so-called first Israelis in his well-regarded book 1949: The First Israelis. They found the remnants of Palestinian families forced out of their homes so recently that dust hadn’t yet settled on the letters, photographs, and toys left behind – the memories of the hundreds of thousands of Palestinian refugees never allowed to return home simply because they were not Jewish.
Leggi tutto: Israel must recognize its responsibility for the Nakba, the Palestinian tragedy
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- Scritto da Amira Hass
- Categoria: Politiche palestinesi
Zeitun
la conferenza stampa congiunta di Trump e Netanyahu. REUTERS/Kevin Lamarque
febbraio 18, 2017
16 febbraio 2017 Haaretz
Trump è arrivato e Trump se ne andrà, mentre i palestinesi insistono con la loro richiesta di essere liberati dalla dominazione israeliana, che per loro significa occupazione militare, colonialismo, apartheid.
La dirigenza palestinese non ha nascosto la sua preoccupazione circa le notizie che gli americani hanno rinunciato ad appoggiare la creazione di uno Stato palestinese. Di fatto questo non è stato il messaggio inequivocabile che le dichiarazioni di Donald Trump hanno trasmesso nella conferenza stampa di mercoledì. Ognuna delle parti potrebbe rintracciarvi elementi per rafforzare la propria posizione.
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- Scritto da Michele Giorgio
- Categoria: Politiche palestinesi
8/2/2017
Intervista ad Hanan Ashrawi del Comitato esecutivo dell’Olp e storica portavoce palestinese sull’approvazione della legge che regolarizza gli avamposti coloniali. «Il colpo più duro è l’indifferenza internazionale verso le politiche di Israele»
Un insediamento coloniale (Noam Moskowitz/Flash90)
AGGIORNAMENTO ore 11 – Il giorno dopo la bomba dell’approvazione della legge che legalizza 4mila case in avamposti coloniali (prima considerati illegali dalla stessa legislazione israeliana) continuano ad arrivare reazioni. Il meeting tra Israele e l’Unione Europea previsto per il 26 febbraio è stato rimandato a data da destinarsi, dopo le critiche mosse da alcuni paesi europei. In quell’occasione si sarebbe dovuto discutere di un ulteriore innalzamento del livello di relazioni tra le due parti ma, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, Francia, Svezia, Irlanda, Olanda e Finlandia hanno chiesto di rinviarlo a seguito del voto sulla “Regulation bill”.
Leggi tutto: «La Corte dell’Aja unica via per i palestinesi»
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