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- Scritto da Asem Khalil
- Categoria: Politiche palestinesi
12/10/2016
Lo Stato unico è la sola alternativa all’irrealizzata soluzione a due Stati? Asem Khalil discute i cambiamenti minimi nella governance che l’Ap ha compiuto dopo Oslo e il mantenimento dello status quo, un sistema istituzionalizzato di apartheid e non-soluzione
Il presidente dell’Anp, Abu Mazen (Foto: Yonatan Sindel/Flash90)
Ramallah, 13 ottobre 2016, Nena News – (qui la prima parte)
Probabili scenari per il futuro dell’Autorità Palestinese: più o meno (sempre) lo stesso
L’Autorità Palestinese non governa la Striscia di Gaza dal 2007. Qualcuno potrebbe dire che essa non governi nemmeno la Cisgiordania. L’Autorità Palestinese continua ad esserci soltanto per mantenere l’apparato di sicurezza e l’amministrazione civile, e ci sarà fin quando potrà preservare il rapporto di codipendenza con la comunità internazionale dei donatori e con l’apparato di sicurezza di Israele.
Leggi tutto: ANALISI. Autorità Palestinese: scenari preoccupanti per lo status quo – Seconda Parte
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- Scritto da Michele Giorgio
- Categoria: Politiche palestinesi
1/2/2017
Una parte della leadership del partito chiede di abbandonare la via moderata. Sul piatto c’è anche la successione del presidente Abu Mazen. E riemerge la figura di Nasser Qidwa, ex ambasciatore all’Onu e nipote di Yasser Arafat
Il presidente di Fatah e dell’Anp Mahmoud Abbas (Abu Mazen)
Ramallah, 1 febbraio 2017, Nena News – Annunci quasi quotidiani di nuove case per coloni israeliani a Gerusalemme Est e in Cisgiordania (l’ultimo è di ieri, 3000 nuovi alloggi), taglio dei finanziamenti americani (221 milioni di dollari) all’Autorità nazionale palestinese (Anp), Donald Trump che vuole trasferire l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme.
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- Scritto da Alaa Tartir
- Categoria: Politiche palestinesi
7/12/2016
Gli aiuti alla “sicurezza” degli Stati Uniti all’Autorità Nazionale Palestinese hanno trasformato Ramallah in sub-appaltatore dell’occupazione e spianato la strada all’autoritarismo interno
Forze di sicurezza dell’Anp (Foto: Issam Rimawi/Flash90)
Ramallah, 7 dicembre 2016, Nena News – Intellettuali e attivisti criticano regolarmente l’ingente quantità di fondi – 3.1 miliardi di dollari – che gli Stati Uniti fanno transitare a Israele ogni anno. Recentemente il presidente Usa Barack Obama ha riconosciuto a Israele 38 miliardi di dollari in aiuti militari per i prossimi 10 anni, il più grande singolo impegno di assistenza militare nella storia statunitense. Con il presidente eletto Donald Trump, che di certo continuerà se non aumenterà questa quantità, le critiche sono destinate a crescere.
Leggi tutto: PALESTINA. Come gli aiuti Usa aiutano l’Anp a mantenere l’occupazione israeliana
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- Scritto da Stefano Mauro
- Categoria: Politiche palestinesi
11/1/2017
Il movimento palestinese accusa Israele dell’uccisione dell’ingegnere tunisino e suo dirigente, freddato a Sfax a dicembre. Tel Aviv non commenta, ma il ministro Lieberman ribadisce la posizione israeliana: “Noi liberi di muoverci ovunque”
Un manifesto con il volto di Zawari (Foto: Majdi Fathi/NurPhoto)
Roma, 11 gennaio 2017, Nena News – L’ennesimo omicidio eseguito dal Mossad contro dirigenti della resistenza palestinese e libanese: è questa l’accusa che Hamas muove ai servizi segreti israeliani. L’ingegnere tunisino Mohammad Zawari, docente universitario di ingegneria aeronautica e dirigente di Hamas, è stato freddato a metà dicembre con sei colpi di pistola davanti al suo domicilio a Sfax. Zawari era il responsabile dello sviluppo e della progettazione di droni per le brigata Ezzedine Al Qassam – braccio armato di Hamas – e collaborava da tempo anche con la resistenza libanese di Hezbollah.
Leggi tutto: TUNISIA. Hamas: “Il Mossad dietro l’omicidio di Zawari”
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- Scritto da Amira Hass
- Categoria: Politiche palestinesi
Zeitun
9 gennaio, 2017 |Haaretz
Fadi al-Qanbar conosceva tutte le conseguenze della sua azione, le ha viste molte volte prima, ma i palestinesi considerano le ritorsioni israeliane come parte naturale di una politica complessiva nei loro confronti, non come una reazione.
Che Fadi-al-Qanbar abbia programmato l’attacco di domenica con il camion a Gerusalemme oppure che si sia trattato di una decisione presa d’impulso, sapeva benissimo quale punizione collettiva era in serbo per la sua famiglia.
Leggi tutto: Le ragioni per cui l’attaccante palestinese a Gerusalemme non è stato scoraggiato
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